Tavola #29 "Il vecchio che legge" - Dylan Dog Gigante °18


Tecnica: Matita su cartoncino
Anno: 2005
Cliente: Sergio Bonelli Editore

11 commenti:

Raul Cestaro ha detto...

Che matite lavorate(il galeone è pazzesco)...ho trovato uno che lavora le matite più o meno quanto me!
Anche tu vuoi mettere i neri anche a matita evidentemente per renderti conto da subito dei pesi della tavola.
Fa perdere ancora più tempo ma è un vizio al quale non riesco a rinunciare ;)

Fabio Celoni ha detto...

Ciao Raul, sì, oltre a essere un maniaco delle matite spesso le imposto già con i neri (ipotetici, quantomeno) per aver sotto gli occhi un bilanciamento di massima. Che poi il più delle volte è stravolto dalla china, e dunque sì, spesso è lavoro in più e nemmeno "resta" nel risultato finale, ma non dico che è inutile perchè anch'io farei fatica a disegnare diversamente e mi divertirei di meno... anche se guadagnerei di più!

Raul Cestaro ha detto...

Esatto,la penso esattamente uguale!
Questa cosa è comunque dimostrazione di passione vera per il prprio lavoro,voglia di fare del proprio meglio.

Raul Cestaro ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
luttazzi4ever ha detto...

Ecco. Su questa pagina la mia cara pulzella si è soffermata per un bel po' durante la lettura del gigante. Ammirava e ammira ancor ora il treno. Si è proprio innamorata. Per non parlare del galeone di due post fa. Tavole da incorniciare!

Fabio Celoni ha detto...

@Raul: grazie Raul, posso dire lo stesso del tuo modo di approcciare il lavoro, cosa che traspare con forza da ogni immagine.

@Luttazzi, grazie e ringrazia la tua pulzella da parte mia. Per la documentazione di questo treno, è una "fusione" personale di diverse autentiche locomotive dei primi del '900, rintracciate su un volume monotematico davvero ben fatto. Ho scoperto purtroppo troppo tardi di avere proprio in un "parco industriale" poco distante da casa una delle primissime locomotive italiane prodotta dalla Marelli nel 1906, stupenda. L'avrei di certo usata come modello, a saperlo prima. ;)
Questa tavola è stata comunque macchiata da un episodio infausto. Macchiata in tutti i sensi: avevo quasi terminato il ripasso a china (qualche ora di lavoro) e mi si è rovesciato il bicchiere con l'acqua sporca d'inchiostro sulla quadrupla. Sorvolo sui coloriti commenti e ti dico solo che ho passato le successive due ore a tamponare, grattare, sbianchettare, re-inchiostrare. Sono riuscito a salvare il paziente, ma è stato a un passo dall'uscire dal tunnel!

Ciao

P.s. Non fare battute su tunnel e locomotiva, ti scongiuro. :D

Cate ha detto...

Ciao Fabio!
Anche io faccio un'approssimazione dei neri a matita, anche se ovviamente il peso non è lo stesso ma è una cosa che mi aiuta nonostante, come dici anche tu aumenti il tempo!
Ovviamente i miei risultati non sono come i tuoi sia per le matite che per le chine, ma ci si lavora!!!
Parlando della tua tavola: è bellissima, accurata tanto da suggerire l' atmosfera giusta e poi..mi piace come è composta...
Complimenti, anche se te li ho già fatti!!!

Caterina

P.S. ho finalmente scoperto il tuo blog!!!!

Fabio Celoni ha detto...

Ciao Cate, è un piacere sentirti da queste parti! Ti ringrazio (di nuovo!) per le belle parole, continua a lavorare e vedrai che i risultati arriveranno (già hai fatto dei bei progressi) non aver fretta perchè tanto ce ne saranno sempre di nuovi da inseguire, e così vale per tutti.

A presto!

Cate ha detto...

Credo proprio che tu abbia ragione... è difficile avere pazienza ma più tutto va avanti più mi rendo conto che nulla, o quasi, è facile...

Andres ha detto...

vow! belle matite!
complimenti...

Fabio Celoni ha detto...

Grazie, Andres!

 
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